Salve a tutti! ^-^
Oggi parleremo dell’INCI,
argomento che molti forse già conoscono, ma magari c’è qualche neofita tra i
nostri lettori… e poi un bel ripasso non fa mai male! ;)
Cos’è questo INCI?
INCI è un acronimo che sta per
Internetional Nomenclature of Cosmetic Ingredients, come riporta Wikipedia, “è
una denominazione internazionale utilizzata per indicare in etichetta i diversi
ingredienti del prodotto cosmetico. Viene usata in tutti gli stati membri
dell’UE, così come in molti paesi nel mondo, tra cui ad esempio USA, Russia,
Brasile, Canada e Sudafrica”.
In soldoni è l’elenco degli
ingredienti presenti in un cosmetico. Ovviamente questo elenco non è fatto a
caso, ma è scritto secondo una nomenclatura standardizzata e segue delle regole
ben precise:
- L’adozione dell’INCI è stata resa obbligatoria dall’1 gennaio 1997 dalla Commissione Europea. L’elenco deve essere preceduto dal termine "INGRDIENTI" o "INGREDIENTES", in caso di impossibilità pratica sulla confezione, queste indicazioni devono figurare su un foglio di istruzioni o su una fascetta o un cartellino allegati.
- Le sostanze devono essere riportate in ordine decrescente di peso al momento dell’incorporazione nel prodotto cosmetico (quindi al primo posto ci saranno gli ingredienti presenti in percentuale maggiore e man mano quelli in percentuale minore).
- Non sono considerati ingredienti: a) le impurezze contenute nelle materie prime, b) le sostanze tecniche secondarie utilizzate nella fabbricazione, c) le sostanze utilizzate nei quantitativi assolutamente indispensabili come solventi o come vettori di composti odoranti e aromatizzanti
- Gli ingredienti presenti in percentuali minori dell’1% possono essere disposti in ordine casuale alla fine dell’INCI.
- I composti odoranti e aromatizzanti e le loro materie prime devono essere indicati con i termini PROFUMO o PARFUM e AROMA.
- Gli ingredienti di origine vegetale, che non hanno subito processi chimici, vengono indicati con il loro nome botanico latino, seguiti dalla parte di essi utilizzata in lingue inglese (es: Prunus Amigdalus Dulcis oil = olio di Mandorle Dolci; Aloe Barbadensis leaf extract = estratto delle foglie di Aloe)
- Le sostanze di origine puramente chimica, o che hanno subito processi di lavorazione chimica, vengono indicate con nomi scientifici inglesi (es: Hyaluronic Acid = acido ialuronico)
- I coloranti possono essere indicati in ordine sparso dopo gli altri ingredienti, utilizzando numerazioni secondo il Colour Index (es CI 11920 = arancione)
- I coloranti per capelli devono essere sempre indicati col loro nome chimico inglese. Se la denominazione chimica è troppo complessa viene usata una combinazione colore/numero preceduta dalle lettere HC.
Un esempio di INCI |
Perché riteniamo importante
sapere tutto ciò? Perché è giusto essere
consumatori consapevoli! È giusto sapere cosa viene messo nei prodotti che utilizziamo
tutti i giorni e che in che quantità (anche se in modo approssimativo, poiché
non c’è l’obbligo di riportare le percentuali dei singoli ingredienti). In parte
siamo tutelati dalla legge, che vieta l’utilizzo di sostanze dannose (per i più
curiosi lascio il link del Regolamento del Parlamento Europeo con il
luuuuuuunghissimo elenco che inizia a pag 25), ma molte sostanze, nonostante siano approvate
dall’UE, a lungo andare sono dannose per il nostro organismo e/o per l’ambiente,
cosa che comunque si ripercuote su di noi e i nostri figli.
Data la vastità del discorso, per
ora, ci limiteremo a dare un "breve" elenco degli ingredienti che sarebbe meglio
evitare, col buon proposito di approfondire, nel tempo, le singole sostanze o
classi.
Intanto ricordiamo che ci sono vari strumenti che possono venirci in
aiuto come:
- il Biodizionario, che suddivide le sostanze attribuendoli dei pallini verdi, se sono innocue e biodegradabili, gialli, se sono innocue ma non biodegradabili, e rossi, se sono dannose e inquinanti;
- ICEA Cosmetic Check, che riconosce quasi tutte le sostanze permesse dall’UE, suddividendole in “buone”, eco e dermocompatibili (bollino verde), e “cattive”, bollino rosso;
- in-gredients, l’applicazione creata dal team di Biofficina Toscana, che permette sia di valutare una singola sostanza che di valutare l’intero INCI di un prodotto.
Detto ciò, dato che non possiamo
sempre avere internet con noi, cerchiamo di memorizzare almeno alcune di queste
sostanze, in modo tale da evitare l’acquisto di prodotti che le contengono:
- PETROLATI: sono derivati del petrolio, inquinano l’ambiente e creano una pellicola sulla pelle occludendo i pori e impedendo la traspirazione. Si trovano in tantissimi cosmetici, tra cui i prodotti per bambini (creme, pomate, unguenti, “oli”, ecc). Tra i più usati: paraffinum liquidum, petrolatum, mineral oil.
- SILICONI: sostanze sintetiche, non dermocompatibili e non biodegradabili, anche questi creano una sorta di barriera siliconica che da un’apparente sensazione di morbidezza e setosità, ma non permette la traspirazione comportando, in realtà, secchezza. Sono tutte quelle sostanze che terminano col suffisso –thicone o –siloxane. Il più usato, il Dimethicone, e anche sospetto agente cancerogeno.
- EDTA: sequestrante, è poco biodegradabile, responsabile dell’inquinamento delle acque e avvelenamento dei pesci. Lo troviamo come: disodium EDTA e terasodium EDTA.
- ISOTIAZOLINONI: questa famiglia include conservanti pericolosi per la salute poiché fortemente allergizzanti (cioè capaci di indurre allergia). Il loro utilizzo quotidiano può portare a sensibilizzazione. I principali: methylchloroisothiazolinone e methylisothiazolinone.
- SALI D’AMMONIO QUATERNARI: inquinanti e tossici per organismi acquatici. I più usati: cetrimonium chloride e guar hydroxypropyltrimonium chloride.
- FTALATI: sostanze chimiche derivate dal petrolio, sono alteratori endocrini (collegati alla comparsa di tumori al seno, alterazioni della tiroide, comparsa di malformazioni congenite e patologie neurodegenerative), vengono usati come facilitatori della penetrazione nella pelle. Tra questi: dibutilftalato (DBP), di-2-etilesilftalato (DEHP), butilbenzil ftalato (BBP).
- ALCHIFENOLI ETOSSILATI e PEG: gli alchifenoli più usati sono sintetici, utilizzati come tensioattivi ed emulsificatori. Si legano con recettori ormonali, interferendo con le funzioni dell’organismo, e sono responsabili di dermatiti e allergie. Inquinanti e tossici su organismi acquatici. I PEG (polyethilene glicol), derivati petroliferi che contengono ossido di etilene, sono alteratori endocrini e rivestono la pelle di una pellicola che impedisce la normale traspirazione. Presenti in molti prodotti come creme, unguenti, shampoo, make up, dopobarba, deodoranti, dentifrici, ecc. Tra questi: nonifenolo, polietilene, glicol-polietilene, polioxietilene.
- PPG (propylene glicol): può penetrare negli strati profondi della pelle, può causare dermatiti e allergie da contatto in alcuni individui. Sospetto cancerogeno.
- PARABENI: potenti conservanti antibatterici, sulla loro pericolosità sono stati fatti molti studi, ma la loro sicurezza è ancora controversa nel ambiente scientifico. Si presume siano collegati con l’insorgenza del tumore al seno per la loro attività simil-estrogenica. I più comuni: metil-parabene, etil-parabene, propil-parabene, butil-parabene, isobutil-parabene, isopropil-parabene, benzil-parabene.
- BHA (butilidrossianisolo) e BHT (butilidrossitoluolo): antiossidanti sintetici, sospettati di essere pericolosi disturbatori endocrini.
- LANOLINA: è una cera prodotta dal vello della pecora, quindi è naturale, il problema essenziale è che molti studi scientifici hanno ormai confermato la presenza di tracce di pesticidi e farmaci (usati per evitare le parassitosi) in questa sostanza. Nell’INCI si presenta come lanolin oil e lanolin wax.
- PRECURSORI DI NITROSAMMINE: queste sostanze possono reagire con gli agenti nitrosanti, tipo i conservanti che rilasciano formaldeide, portando alla formazione di nitrosammine, sostanze allergizzanti e cancerogene. Sono tensioattivi che sostengono la schiuma, quindi presenti in bagnoschiuma, shampoo e saponi. I più usati: cocamide MEA, cocamide DEA, cocamide TEA, cocamide Mipa.
- FORMALDEIDE e SOSTANZE RILASCIANTI FORMALDEIDE: sono sostanze capaci di rilasciare formaldeide, una sostanza cancerogena. Nell’INCI: imidazolidinyl urea, diazolidinyl urea, 2-bromo-2-nitropropane-1,3-diol, 5-bromo-5nitro-1,3-dioxane, quaternium-15, DMDM hydantioin, methenamine.
- TRICLOSAN: conservante antibatterico, libera diossina sia durante la produzione che durante la degradazione nel ambiente, si deposita nel tessuto adiposo ed entra in circolo nel organismo, passando anche nel latte materno.
- SLS (sodium lauryl sulfate) e SLES (sodium laureth sulfate): tensioattivi che producono molta schiuma, sono inquinanti e aggressivi sulla pelle, a lungo andare risultano dannosi e danneggiano il follicolo. Presenti in saponi, shampoo, bagnoschiuma, ecc.
- TOLUENE: solvente che serve a stendere facilmente lo smalto per le unghie, è stato collegato a disturbi del sistema nervoso e può inoltre causare danni ai reni.
Per ora la nostra lista si ferma qui.
Ai più pigri o a quelli che memorizzano con più facilità il packaging, consigliamo
di visitare la pagina facebook A Tutto Bio, curata da una ragazza che ha avuto
la geniale e folle idea (giusto per confermare che il limite tra genio e follia
è davvero labile) di raccogliere immagini di quanti più cosmetici possibili
corredandoli di INCI. Aiutata dalle sue fans nella raccolta, ha suddiviso i prodotti in base
alle marche o l’utilizzo, ciò permette di comparare gli INCI (per alcuni anche i
prezzi) e in più è un modo per avere pareri da chi ha già usato quel determinato
prodotto.
Un esempio di prodotto con INCI da evitare:
E un esempio di prodotto con buon INCI:
Speriamo di esservi state di
aiuto e di non avervi annoiati troppo ;p
Alla prossima
Un bacio
Malva&Romula
Fonti: